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Compiti e organizzazione

In Svizzera l’8,7 % della popolazione (ovvero 735’000 persone) è considerato colpito dalla povertà (UST 2019). La povertà in Svizzera spesso è nascosta: chi ne soffre non riesce a raggiungere da solo il comune standard minimo di vita. Dal 1936 il Soccorso d’inverno aiuta le persone colpite da povertà con prestazioni che contribuiscono a sgravare le finanze, impedendo così il ricorso all’assistenza. Il Soccorso d’inverno dona letti, vestiti, buoni-acquisto e cartelle per la scuola. Inoltre paga fatture urgenti come per il medico. Il Soccorso d’inverno si adopera affinché le persone indigenti continuino a partecipare alla vita sociale, consentendo ad es. alle famiglie di compiere uscite e patrocinando attività nel tempo libero per i bambini. Il Soccorso d’inverno dipende dalla solidarietà della popolazione svizzera visto che finanzia il suo operato al 100 % con le donazioni.

 

Come siamo organizzati

Il Soccorso d’inverno Ticino è uno dei 27 uffici del Soccorso d’inverno indipendenti giuridicamente. I rappresentanti degli uffici cantonali formano l’Assemblea dei delegati, l’organo superiore del Soccorso svizzero d’inverno. Il Soccorso d’inverno Ticino è organizzato come associazione. Assicura un aiuto rapido a bassa soglia.

 


La nostra rete

Il Soccorso d’inverno vanta un’estesa rete. Gli uffici nei Cantoni e nelle regioni lavorano in stretto contatto con diverse istituzioni (ad es. uffici di consulenza, servizi sociali). Inoltre il Soccorso svizzero d’inverno può contare su partenariati di lunga data.

 

Il Fondo-vacanze «Reka» consente a famiglie e a genitori che allevano i figli da soli di fare vacanze a prezzi vantaggiosi in Svizzera anche se per motivi economici non potrebbero permettersele. Le organizzazioni cantonali del Soccorso d’inverno verificano le richieste per il Fondo-vacanze «Reka».

 

Il Soccorso svizzero d’inverno e le organizzazioni cantonali hanno ottenuto il marchio di qualità ZEWO. La Fondazione ZEWO (ente svizzero per la certificazione delle organizzazioni di pubblica utilità che raccolgono donazioni) si impegna per la trasparenza e la correttezza nel settore delle donazioni.

 


La nostra storia

Fondato sulla scia della Grande depressione

Il Soccorso svizzero d’inverno fu creato nel contesto della crisi economica mondiale del 1929. Le conseguenze in Svizzera raggiunsero l’apice nell’inverno 1935/36. Oltre 100’000 persone rimasero disoccupate. La situazione economica, molto drammatica per la popolazione, spinse il Consiglio federale a estendere la Cassa disoccupazione già esistente allora. Tuttavia le sue prestazioni non erano regolamentate a livello svizzero, ma venivano gestite a livello regionale o addirittura comunale con grandi differenze.

Soccorso d’inverno = aiuto in inverno

Le difficoltà economiche si inasprivano soprattutto nei mesi invernali quando vi erano spese supplementari per riscaldare la casa, per scarpe calde e indumenti invernali o per frutta e verdura, più costose nella stagione fredda. Per le persone indigenti era una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Il pericolo di gelare o patire la fame era grande; inoltre debilitandosi con un’alimentazione carente rischiavano danni permanenti. Confederazione, Cantoni ed enti caritatevoli erano unanimi: occorreva lanciare subito “un’iniziativa di ampio respiro a sostegno delle vittime della crisi economica”.

Risultato da record per il Soccorso d’inverno

Personalità di spicco dell’economia, dell’industria e della politica fondarono il «Soccorso svizzero d’inverno per disoccupati». Il suo scopo consisteva fondamentalmente nel dar vita a un comitato organizzativo incaricato poi di effettuare una raccolta fondi con il nome di «Soccorso svizzero d’inverno per disoccupati». La durata dell’iniziativa inizialmente fu limitata a sette giorni: oltre a vendere piccole placche si raccolsero anche doni in natura e in denaro. Il Consiglio federale ricevette un rapporto sull’attuazione della raccolta e sui risultati ottenuti. Gli vennero sottoposte per approvazione anche le direttive per la distribuzione dei proventi. L’iniziativa ebbe una risonanza straordinaria considerata la situazione economica dell’epoca: fu raccolto circa 1,1 milione di franchi. Servirono ad aiutare moltissime famiglie in difficoltà e anziani soli e poveri per sormontare meglio l’inverno alle porte. Dopo quest’azione il comitato organizzativo voleva sciogliersi.

Da un’iniziativa di raccolta fondi nasce il Soccorso d’inverno

Il 23 ottobre 1936 durante una riunione del comitato organizzativo, il presidente Fritz Wüthrich – anche consigliere nazionale – propose di “sostituire il comitato organizzativo trasformandolo nella forma giuridica dell’associazione”. Occorreva redigere anche gli statuti. L’associazione, neutra dal punto di vista politico e religioso, fu dunque istituita in occasione di quella riunione a Zurigo. Mira a continuare a effettuare a livello svizzero raccolte di donazioni in denaro e doni in natura.

Dall’aiuto in inverno all’aiuto tutto l’anno

Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale le raccolte furono eseguite con il nome di «Soccorso d’inverno in tempo di guerra» insieme all’ente assistenziale svizzero in caso di guerra. La raccolta del 1941, eseguita per la prima volta in tutti i Cantoni, portò un risultato record di 3,1 milioni di franchi. Oltre all’aiuto per sormontare le difficoltà della crisi, si aggiunse anche l’aiuto per lenire le situazioni legate alla guerra. Su incarico delle autorità il «Soccorso d’inverno in tempo di guerra» adottò misure preventive nel contesto della guerra (sussidi per compensare il rincaro, sconti sui prezzi). Il Soccorso d’inverno iniziò a dedicarsi all’aiuto non solo nei mesi invernali ma tutto l’anno.

Salario annuale: 1’500 franchi

Il salario annuale di molte famiglie negli anni tra il 1936 e il 1945 era di 1’500 – 2’000 franchi. Molta gente se li faceva bastare vivendo anche in condizioni modestissime con un’ammirevole capacità di parsimonia. L’importante era non dover andare a chiedere l’aiuto per i poveri (l’attuale assistenza sociale) perché questo passo era visto come la cosa più avvilente e degradante. Quindi se veniva a mancare un guadagno e non c’erano soldi da parte, il Soccorso d’inverno poteva dare una mano: il materiale per scaldare la casa (carbone, legna e olio combustibile) come i vestiti invernali e gli stivali erano infatti grosse spese.

Ovomaltina e sardine per le neomamme che allattavano

Buoni appositamente stampati davano diritto ai beneficiari di acquistare pane, latte, patate, frutta, sale, zucchero, olio commestibile, materiale per riscaldare la casa e tessili. Inoltre le donne in gravidanza e le neomamme che allattavano ricevevano gratis ovomaltina e sardine per compensare la carenza di minerali e grassi; venivano dati loro anche lenzuola di lino e pannolini. Nel Giura le mense che distribuivano latte e zuppe ricevevano notevoli contributi.

Le prime prestazioni di aiuto finanziario del Soccorso d’inverno

Durante la guerra l’Ufficio federale di assistenza in tempo di guerra organizzava le iniziative dei “tessili per il popolo”: tramite il Soccorso d’inverno alla popolazione povera si distribuivano gratis o a prezzo bassissimo stoffe per pantaloni da uomo o ragazzo, camicie, biancheria da letto, soprabiti e coperte di lana. Per principio il Soccorso d’inverno aiutava con doni in natura, ma se necessario anche con contributi finanziari ad es. per l’affitto, occhiali nuovi o corsi di riqualifica.

Il Soccorso d’inverno e la sua importanza fino a oggi

Nella seconda metà del Novecento l’attività principale del Soccorso svizzero d’inverno è sempre stata incentrata sull’aiuto mirato in caso di difficoltà economica, sotto forma di denaro o doni in natura (ad es. alimenti, vestiti, materiale per riscaldare la casa, letti, macchine da cucire). A ricevere il sostegno sono perlopiù famiglie, ma anche persone sole a seguito di malattia, disoccupazione, salario insufficiente, ecc.. Oltre ad aiutare a sormontare momenti difficili, alcuni uffici del Soccorso d’inverno nei Cantoni hanno iniziato a promuovere la formazione e a offrire consulenza sul guadagno.

L’attuale forma del Soccorso d’inverno

A tutt’oggi il Soccorso d’inverno è ampiamente diffuso sul territorio e organizzato in modo decentralizzato. Per tutti questi decenni i comitati cantonali e locali grazie all’impegno di numerosi volontari si sono occupati di procurarsi gran parte dei mezzi e di distribuirli agli indigenti. Dalla revisione degli Statuti a metà degli anni Novanta ora sono indipendenti anche dal profilo giuridico. Inoltre nel quadro delle misure riorganizzative di fine secolo si è arrivati anche all’attuale denominazione ufficiale di «Soccorso svizzero d’inverno».

La povertà è ancora un tema

I compiti del Soccorso d’inverno sono cambiati. Oggigiorno solo di rado c’è in gioco la sopravvivenza: le assicurazioni obbligatorie proteggono da molti rischi. Tuttavia continua a esservi una grande fetta di popolazione costretta a vivere al di sotto del minimo vitale o sull’orlo della povertà. Secondo l’Ufficio federale di statistica (2017) in Svizzera 675’000 persone sono colpite da una povertà spesso invisibile. Il Soccorso d’inverno continua a tutt’oggi a regalare doni in natura e ad accollarsi il pagamento di fatture urgenti. È un ente sano e finanziato al 100 % grazie alle donazioni che riceve. Le sue porte sono sempre aperte per chi ne ha bisogno.

Sostenere il Soccorso d'inverno Ticino 

Oltre a donare denaro per le persone in indigenza in Ticino, aderire come socio è un modo per sostenere ancora più concretamente il lavoro della sezione Ticinese del Soccorso d'inverno.

Possono aderire all'Associazione tutte le persone fisiche o giuridiche che ne condividono lo spirito e le finalità. Per maggiori informazioni vogliate consultare gli statuti del SIT.

Ogni socio individuale o istituzionale ha diritto a un voto all'Assemblea generale annuale. Le persone giuridiche possono nominare un rappresentante. La qualità di socio è garantita tramite il versamento della quota sociale definita annualmente dall'Assemblea generale (entro il 30 giugno).
È molto importante indicare chiaramente il motivo del pagamento (quota socio annuale) nell'apposito spazio sulla cedola o nei commenti del pagamento online.
Preghiamo inoltre di compilare il seguente formulario inoltrandolo per posta (si veda indirizzo a piè di pagina) o via email.

Siamo grati del vostro sostegno e vi ringraziamo con tutto il cuore a nome di tutte le persone in difficoltà nella nostra regione.